di Riccardo Lo Verso
PALERMO – Alla fine l’Agenzia delle Entrate è tornata sui propri passi. E l’imprenditore ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Non dovrà più versare all’erario 2.352.000 euro. A tanto ammontavano, infatti, le presunte tasse evase. “Presunte” perché in realtà la Flott spa, l’azienda che commercializza prodotti ittici finita sotto accusa, era in regola con il fisco. E così è arrivato l’annullamento, parziale ma sostanzioso, dell’accertamento.
I finanzieri controllarono i libri contabili dell’azienda di Aspra, nel Palermitano, che rivende prodotti importati dai paesi asiatici. Veniva contestato che la data di imbarco della merce, avvenuto in dicembre, dovesse coincidere con la registrazione contabile. Le tasse, in sostanza, andavano pagate nello stesso periodo di imposta dell’acquisto e non nell’anno successivo.
A giudizio dell’azienda, invece, il tutto andava rinviato al momento in cui la merce giungeva alla Dogana del porto italiano, passava i controlli sanitari ed entrava in territorio nazionale. Di parere opposto i finanzieri, secondo cui, visto che il contribuente non aveva registrato l’acquisto della merce viaggiante nell’anno dell’imbarco non avrebbe potuto dedurre il costo nell’anno successivo, a registrazione sui libri contaba si è rivolta allo studio del dottore commercialista Salvatore Errante Parrino, che fa parte del network nazionale Acb Group spa. I legali hanno contestato sin da subito il procedimento producendo una serie di sentenze e interpretazioni ministeriali. Hanno fatto ricorso alla Commissione tributaria e si sono pure rivolti al Garante del contribuente per la Sicilia che ha fatto sapere all’Agenzia delle Entrate di non essere d’accordo con l’’irrogazione di un peso fiscale così elevato in presenza di errori che potevano al più essere considerati di natura formale. Risultato: l’Agenzia ha riesaminato il caso ed ha annullato in autotutela il rilievo milionario perché “non era stata sottratta materia imponibile al fisco”.
Questa presunta irregolarità per i periodi d’imposta dal 2008 al 2011 si era tradotto, fra tasse e sanzioni, in un’evasione da 2 milioni e 352 mila euro.
Fonte: LiveSicilia.it